Bajardo: ricordo di un terremoto

Rovine della chiesa di San Nicolò, Bajardo, 12.22 p.m.

Letto su una targa al’interno del rudere della chiesa: “Già i Druidi tenevano riti su questo colle, nel millennio avanti Cristo. Qui sorgeva un tempio pagano, come testimoniano alcune colonne ancora visibili. Fu pure un “castrum”, un accampamento per i soldati di una legione, in epoca romana. La chiesa fu edificata sui resti del tempio e di un castello feudale, in epoca medioevale.Chiesa di San Nicolò, Bajardo, 12.28 p.m.La mattina del 23 febbraio 1887, dopo una notte di ballo che chiudeva il Carnevale e apriva il periodo di Quaresima, più di 600 fedeli erano all’interno della chiesa per la Cerimonia delle Ceneri, il cui rito recita: Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reventeris (Ricordati, uomo, che polvere sei e in polvere ritornerai). Fu un presagio terribile e fatale: all’improvviso, una forte scossa di terremoto fece cadere la volta e il tetto, ricoperto di lastroni di pietra, sui fedeli riuniti in preghiera.Mura interne, chiesa di San Nicolò, Bajardo, 12.23 p.m.Il parroco vide cosi perire un quarto della popolazione del paese; 202 le vittime sotto le macerie, 10 quelle decedute in seguito a ferite. La vittima più giovane, 10 mesi, la più vecchia, 85 anni, 6 quelle al di fuori delle mura. Tutti furono sepolti in una fossa comune poco lontana”.

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